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23/04/13

La tristezza è un'arte:sfocata.

Spesso mi chiedo perchè il 90% dei miei post è su di una linea nostalgico-depressa: "E preoccupante", mi sono detta "Dovresti parlare delle belle cose che ti succedono e non solo dei tuoi pensieri poco allegri in giornate poco allegre". 
Comprendendo che non mi sarei levata questo pensiero di testa se non risolvendo,almeno in parte, questo nodo,armata di tanta buona volontà,sono arrivata ad una conclusione.
Ovvia.
Come ho già ripetuto spesso,l'umanità ha una vena masochista e introspettiva che lo porta rimuginare e rimuginare su questioni spinose che fanno sempre più male.
 Allo stesso modo io,essendo parte dell'umanità.
 Ma il fatto reale è che quando mi accadono situazioni allegre,belle,favolose,da fotografia...sono troppo impegnata a viverle fino in fondo,così tanto impegnata ad assaporarne ogni attimo che non ho tempo di pensarci e di scriverne. 

Rinangono invece ,come stampati dentro, i ricordi spiacevoli,dai quali mi faccio cullare e sui quali posso scrivere e scrivere e scrivere e scrivere.
Ma non sono la sola ( e questo mi conforta!).
Pensate in percentuale:
 di tutte le canzoni che conoscete, quante hanno un testo triste-depresso-nostalgico? 
penso più del 51%. 
Questo perchè,si sa,
il dolore è sempre stato la miglior musa degli artisti.


Ecco che allora "Blurry" dei Puddle of mudd  calza a pennello.
L'esempio più chiaro di che spettacolare fiore può nascere da un'anima in pena.
Ascoltate bene le parole,il tono con il quale vengono pronunciate.
Questa canzone riesce sempre a commuovermi.Sempre.

 
Forse la sensibilità frega tutti.
 Forse dovremmo tutti imparare a non curarci delle ferite,delle cicatrici,dei lividi e delle lacrime.
Forse dovremmo tutti diventare dei robot,degli androidi.
Senza emozioni e senza tristezza.
Ma sarebbe vita?
C'è ancora una speranza:
perchè qualsiasi cosa sia accaduta ci si può scrivere,dipingere,cantare,ballare,suonare sopra.
E creare dei capolavori.
Questo i robot non lo fanno.



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