TRANSLATE

06/05/13

Un inglese sospeso tra cielo e terra.

"Nessuno di noi era più importante dell'altro,
i Beatles erano come un quadrato: se un angolo crolla,crolla tutto"
Così Paul Mccartney descrive i suoi Beatles.
Perchè alla fine erano tutti come fratelli ma le vite dei quattro di Liverpool non sono iniziate e non sono finite con i Beatles.
Suppongo sia inutile parlarvi della loro carriera,tutti sanno chi erano,fino al 1970.
L'anno che ha scritto la parola fine.

 
Con la fine di un mito loro sono diventati come elastici,divergevano e si rincontravano: si riavvicinavano e si allontanavano,chi per sperare nella pace del mondo,chi per formare altre band e chi per trovare la pace interiore.
E proprio di George Harrison volevo parlare.
Riascoltando "Sweet lord" mi sono chiesta se in realtà non fosse proprio Harrison a tenere incollato quel quadrato.
Che tra lui e Starr ci fosse una solida amicizia,come con Paul non è storia nuova,ma lui era un amico così sospeso tra cielo e terra,tra spiritualità e mondo materiale,che forse è un po' tutti e nessuno.
Spirituale perchè dopo i suoi numerosi viaggi in India Harrison era entrato a stretto contatto con il mondo della meditazione e dell'Induismo,  aveva trovato il suo scopo e lo raggiungeva attraverso la musica,perchè era la cosa che sapeva fare meglio.
Gli anni dei mantra e di Krishna.
Krishna che appare occultato in così tante sue canzoni che sembra impossibile non ritrovarlo.
L'india e la musica.
Morto nel 2001 Harrison era ricolmo di amici del ramo musicale ( basti pensare al fatto che la sua prima ragazza gli è stata "soffiata" da Eric Clapton), che lo hanno ricordato in alcuni dei concerti in suo onore come un grande amico e un grande musicista.
Figura solida ed evanescente è un personaggio che vale la pena provare a conoscere meglio,perchè davvero a me,ha lasciato qualcosa.
Quanti di voi sapevano che fu il primo ad organizzare quelli che poi in seguito vennero chiamati "concerti benefici"?
Se mai aveste voglia di approfondire questa figura e quello che i suoi amici musicisti  e non pensassero di lui, date uno sguardo al documentario di Scorsese : "George Harrison: Living in the Material World".

Vi aprirà la mente e forse anche un po' il cuore :)
 Vi lascio con uno dei suoi capolavori
"Here comes the sun"


 

Nessun commento:

Posta un commento