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17/09/14

Dimmi come strizzi il dentrificio e ti dirò chi sei.

"Quando possibile,fare inversione ad U"
Così ha tuonato il mio navigatore celebrale. 
Ho dovuto dargli retta,non potevo continuare ad andare avanti su di una strada a senso unico.
 E allora eccomi qua,nuovamente tornata alla contea.
oh Arda quanto mi sei mancata!


 Non vedo l'ora di immergere i miei piedi Hobbit nel primo cristallino ruscello ed aspettare la notte per guardare le lucciole giocar a nascondino.
Sì,dopo più di un anno sono tornata,sfortunatamente senza troppe grandi avventure da raccontare e sicuramente priva di un anello dai mirabolanti poteri.
Non voglio stare qui a spiegare il perchè ho aspettato tanto o cosa mi abbia trattenuta ma so quanto vomitare parole su di una pagina pixelosa mi serva per non impazzire.
Dunque,sarà colpa di questa maledetta lampada con luce gialla e tremolante che mi fa sentire come se stessi scrivendo al lume di una candela nel primi dell'800 ma ho necessità di farmi domande sull'esistenza umana.


In particolare,mi chiedevo, cosa spinga le donne allo shopping compulsivo e cosa gli uomini a pretendere religioso silenzio durante una partita di calcio in tv. Mi sono anche chiesta e su questo vorrei soffermarmi, cosa spinga molte persone a strizzare il tubetto di dentrificio dal centro e non dal basso verso l'alto.
Non deridetemi,dico sul serio. 

Mi rivolgo proprio a voi "spremitori" di dentrificio compulsivi, che problemi avete?
 Rabbia repressa che dovete sfogare su un povero tubetto indifeso?
Fate test di forza tendinea al momento di prendervi cura della vostra igene orale?
Non fraintendetemi ma credo che si possano fare studi di scienze sociali su di VOI: sono convinta al 99% che il modo di affrontare la vita delle persone si possa riassumere dal modo in cui strizzano il tubetto del dentrificio,oltre che dal tipo di dentrificio che usano.
Potrei mettere una presentazione in Power Point ma desisto e riassumo brevemente qui.


Il mondo è diviso in spremitori alla "comecapitacapita" e quelli,minuziosi e rompiballe come me, che seguono con angoscia il percorso vitale del tubetto dal basso verso l'alto.
E siamo noi quelli che viviamo peggio cari miei, eh sì, siamo proprio noi che agiamo la nostra esistenza con la stessa precisione maniacale e la stessa paura che qualcosa vada storto e rimanga indietro senza che noi possiamo rimediarvi. Siamo noi che,però, alla fine usciamo e siamo sicuri,siamo tranquilli con le nostre coscienze perchè siamo consapevoli che nulla è dimenticato e che tutto quello avremmo potuto fare lo abbiamo fatto a pieno. 
 Gli altri no, loro prendono la vita così come capita e la vivono nella sua pienezza,la assaporano senza poblemi mentre la gustano non pensando al domani. A loro non interessa dell'istante in cui della pasta al fluoro rimarranno dei residui incastrati. Non pensano al futuro e a chi/cosa possano aver lasciato sulla via,a cosa avrebbero potuto rischiare e cosa hanno irrimediabilmente superato. A loro va bene così,perdere piccole cose per trattenere e viver al meglio quelle maggiori.

Ma,alla fine,miei pochi ed intermittenti lettori, sti gran cavoli.
NON RESTA CHE PERDERSI
IO?DRAMA




Però voglio saperlo,ma voi come strizzate il tubetto?






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